Atotus Hub, a Trento, è un luogo in cui ci si occupa di moda. Uscendo dai cliché. Qui si parla di Slow fashion, sostenibilità e “social” non significa web ma relazioni sociali in carne ed ossa. Il tutto dando nuova vita a materiali tessili.
“Vuole essere un punto di riferimento per la città per quanto riguarda la moda sostenibile – spiega Silvia Atzori, che ha dato via al progetto – quello di cui ci occupiamo è di far pensare anche attraverso l’acquisto al fine vita di quei capi”.
Atotus è una start up, insieme a 4 realtà trentine del sociale è diventata Atotus Hub. Qui si vende abbigliamento sostenibile, si raccolgono materiali che possono essere riutilizzati per realizzare nuovi prodotti, si creano per tutti opportunità di lavoro.
“Queste realtà sono Anffas, Laboratorio sociale, H2O+ e Incontra, sostenute dal Comune di Trento – spiega Silvia Atzori – tutti insieme per diffondere conoscenza sulla moda sostenibile e fare innovazione sociale”.
Atotus Hub poggia su forti convinzioni etiche e specifiche analisi di mercato, spiega Silvia Atzori: “Ad oggi il riciclo della fibra è sicuramente in un momento di grandi opportunità, è un settore che ha bisogno di crescere e trovare anche nuove tecnologie”.
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