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I timori per credito, dazi e mercato


Dai timori delle imprese per i dazi americani alle difficoltà di rimanere competitivi sul mercato. Ospite di Eccellenti di questa settimana, il programma di Delta Radio presentato da Fiammetta Benetton, è stato Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo.

Chi è e cosa fa Cna?

“È l’associazione che rappresenta il mondo dell’artigianato e non solo, che si rivolge a imprenditrici e imprenditori che oggi sono sul mercato, che devono portare avanti la loro azienda. Noi diamo un aiuto sindacale, consulenza a 360 gradi su formazione e sicurezza, consulenza fiscale e commerciale e accompagnamento vero e proprio delle aziende con i bandi che portiamo a terra rivolti proprio al sostegno, anche economico, del mondo dell’artigianato”.

Quante aziende contate nel territorio di competenza?

“Siamo intorno ai 190 collaboratori con 20 sedi sparse sul territorio e diamo sostegno e supporto a più di 6mila imprese associate”.

Si è parlato molto di numeri in calo e incertezza per quanto riguarda soprattutto alcuni settori come il calzaturiero. Arrivano anche a voi questi venti?

“Certo, è un periodo di instabilità dei mercati dovuto anche alle guerre, soprattutto quella che coinvolge la Russia dove le nostre aziende fanno export ed hanno avuto una riduzione del mercato. Siamo in difficoltà in questo senso. Quando si riprenderà la fiducia nei mercati esteri anche quei settori che oggi sono in crisi come calzaturiero ma anche il tessile e la manifattura legata all’automotive riprenderanno a lavorare. Ma devono finire le guerre”.

Qual è la maggiore difficoltà che stanno avendo in questi anni i vostri associati?

“La difficoltà principale è quella di riuscire a rimanere nel mercato. Il mercato evolve sempre più rapidamente ed è difficile riuscire a prevederne la direzione. Ma anche difficoltà sull’ottenimento del credito, con il bonus 110% che adesso stiamo pagando tutti quanti”.

C’è, è concreta, la paura dei dazi promessi dall’America?

“Certo, i dazi sono un vero problema. Rischiamo di tagliare le gambe ai produttori che stanno facendo investimenti sull’innovazione anche in macchinari. L’Europa non è un nemico ma il principale alleato degli stati Uniti non si capisce questa scelta. Lo scenario mondiale sta cambiando rapidamente, ha ragione Mario Draghi a dire che serve una Europa forte e unita per contrastare tutto questo. L’Europa coesa è l’unica risposta, altrimenti saranno penalizzate tutte le nostre aziende”.





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